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Gonfiore intestinale, hai mai provato con il metodo 30-30-3?
12 novembre 2025

Gonfiore intestinale, hai mai provato con il metodo 30-30-3?

Ti senti appesantito, con la pancia gonfia e i vestiti sembrano all'improvviso più stretti? Potrebbe trattarsi di gonfiore intestinale. Spesso cerchiamo di risolvere il problema eliminando cibi, provando integratori o seguendo qualche rimedio trovato in fretta su internet, ma a la verità è che così facendo non si concentra sulla causa principale: il modo in cui mangiamo.

Il metodo 30-30-3, che sta guadagnando sempre più attenzione tra chi soffre di gonfiore e digestione lenta, si basa proprio sull’attenzione al modo di mangiare. Il principio del metodo si basa su tre punti chiave:

  1. rallentare

  2. masticare

  3. ascoltare

Principi apparentemente banali, ma che spesso ci dimentichiamo di mettere in pratica. Viviamo in un’epoca in cui si mangia davanti al computer, in macchina, in piedi, rispondendo a messaggi o già pensando a quello che verrà dopo. Il risultato? Il nostro sistema digerente si ritrova a dover lavorare in emergenza, senza preparazione, con un eccesso d’aria ingerita e un tempo di digestione insufficiente. Il metodo 30-30-3, invece, ci invita a riportare l’attenzione sul gesto del mangiare, trasformandolo da un atto meccanico a un momento di consapevolezza. La regola è semplice: trenta masticazioni per ogni bocconetrenta minuti dedicati al pasto e tre momenti principali nella giornata in cui concedersi di mangiare con calma. Perché?

Perché masticare almeno trenta volte ogni boccone aiuta gli enzimi salivari a iniziare il processo di scomposizione del cibo, alleggerendo il lavoro di stomaco e intestino. Prendersi trenta minuti per mangiare evita quella corsa contro il tempo che spesso ci porta a inghiottire aria insieme al cibo, una delle principali cause di gonfiore e limitarsi a tre pasti regolari, evitando spuntini continui, permette al sistema digestivo di completare le sue fasi naturali senza interruzioni.

Chi prova il metodo 30-30-3 inizia a notare, dopo pochi giorni, una sensazione diversa: meno tensione addominale, meno aria, e più energia dopo i pasti. Il gonfiore intestinale tende a diminuire perché si è ristabilito un ritmo naturale. Spesso pensiamo che i problemi intestinali dipendano solo dal tipo di alimenti, ma la verità è che anche il modo in cui li consumiamo è importante quanto ciò che scegliamo di mangiare. Questo metodo, dunque, ci insegna a instaurare un rapporto più rispettoso con il proprio corpo, una forma di rieducazione alimentare che parte dal gesto più semplice di tutti: masticare, perché quando si mastica poco, lo stomaco riceve pezzi di cibo troppo grandi e poco impregnati di saliva, costringendo gli acidi gastrici a lavorare di più. Questo processo rallenta la digestione e aumenta la produzione di gas, portando a un addome gonfio e dolorante. Parimenti mangiare lentamente ci aiuta a riconoscere il momento in cui siamo sazi, evitando di sovraccaricare lo stomaco e quella fastidiosa sensazione di pesantezza.

Infine, la regola dei tre pasti principali ci ricorda una verità che molti dimenticano, ossia che l'intestino ha bisogno di pause e continuare a mangiare o fare spuntini durante la giornata, anche se leggeri, impedisce al sistema digestivo di completare il suo lavoro. Quei momenti di pausa tra un pasto e l'altro permettono al corpo di eliminare residui, riequilibrare la flora intestinale e mantenere stabile la produzione di enzimi.

Naturalmente, ricordiamo che il metodo 30-30-3 non è una soluzione universale e se il gonfiore intestinale è cronico o accompagnato da altri sintomi come dolore persistente o alterazioni intestinali, è sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista.