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Gonfiore intestinale, hai mai provato con il metodo 30-30-3?
Ti senti appesantito, con la pancia gonfia e i vestiti sembrano all'improvviso più stretti? Potrebbe trattarsi di gonfiore intestinale. Spesso cerchiamo di risolvere il problema eliminando cibi, provando integratori o seguendo qualche rimedio trovato in fretta su internet, ma a la verità è che così facendo non si concentra sulla causa principale: il modo in cui mangiamo.
Il metodo 30-30-3, che sta guadagnando sempre più attenzione tra chi soffre di gonfiore e digestione lenta, si basa proprio sull’attenzione al modo di mangiare. Il principio del metodo si basa su tre punti chiave:
rallentare
masticare
ascoltare
Principi apparentemente banali, ma che spesso ci dimentichiamo di mettere in pratica. Viviamo in un’epoca in cui si mangia davanti al computer, in macchina, in piedi, rispondendo a messaggi o già pensando a quello che verrà dopo. Il risultato? Il nostro sistema digerente si ritrova a dover lavorare in emergenza, senza preparazione, con un eccesso d’aria ingerita e un tempo di digestione insufficiente. Il metodo 30-30-3, invece, ci invita a riportare l’attenzione sul gesto del mangiare, trasformandolo da un atto meccanico a un momento di consapevolezza. La regola è semplice: trenta masticazioni per ogni boccone, trenta minuti dedicati al pasto e tre momenti principali nella giornata in cui concedersi di mangiare con calma. Perché?
Perché masticare almeno trenta volte ogni boccone aiuta gli enzimi salivari a iniziare il processo di scomposizione del cibo, alleggerendo il lavoro di stomaco e intestino. Prendersi trenta minuti per mangiare evita quella corsa contro il tempo che spesso ci porta a inghiottire aria insieme al cibo, una delle principali cause di gonfiore e limitarsi a tre pasti regolari, evitando spuntini continui, permette al sistema digestivo di completare le sue fasi naturali senza interruzioni.
Chi prova il metodo 30-30-3 inizia a notare, dopo pochi giorni, una sensazione diversa: meno tensione addominale, meno aria, e più energia dopo i pasti. Il gonfiore intestinale tende a diminuire perché si è ristabilito un ritmo naturale. Spesso pensiamo che i problemi intestinali dipendano solo dal tipo di alimenti, ma la verità è che anche il modo in cui li consumiamo è importante quanto ciò che scegliamo di mangiare. Questo metodo, dunque, ci insegna a instaurare un rapporto più rispettoso con il proprio corpo, una forma di rieducazione alimentare che parte dal gesto più semplice di tutti: masticare, perché quando si mastica poco, lo stomaco riceve pezzi di cibo troppo grandi e poco impregnati di saliva, costringendo gli acidi gastrici a lavorare di più. Questo processo rallenta la digestione e aumenta la produzione di gas, portando a un addome gonfio e dolorante. Parimenti mangiare lentamente ci aiuta a riconoscere il momento in cui siamo sazi, evitando di sovraccaricare lo stomaco e quella fastidiosa sensazione di pesantezza.
Infine, la regola dei tre pasti principali ci ricorda una verità che molti dimenticano, ossia che l'intestino ha bisogno di pause e continuare a mangiare o fare spuntini durante la giornata, anche se leggeri, impedisce al sistema digestivo di completare il suo lavoro. Quei momenti di pausa tra un pasto e l'altro permettono al corpo di eliminare residui, riequilibrare la flora intestinale e mantenere stabile la produzione di enzimi.
Naturalmente, ricordiamo che il metodo 30-30-3 non è una soluzione universale e se il gonfiore intestinale è cronico o accompagnato da altri sintomi come dolore persistente o alterazioni intestinali, è sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista.