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Dermatite atopica: cos’è, come si manifesta e come si gestisce
09 settembre 2025

Dermatite atopica: cos’è, come si manifesta e come si gestisce

La dermatite atopica è una condizione che va ben oltre la semplice pelle secca. È una condizione in cui il sistema cutaneo che perde facilmente il suo equilibrio e reagisce in modo eccessivo a stimoli che per altri sono innocui.

Chi ha la pelle atopica, spesso si ritrova con una barriera cutanea compromessa: l'acqua si disperde più facilmente, lasciando la pelle secca e screpolata, mentre allergeni, irritanti e batteri trovano una via d'ingresso privilegiata, scatenando reazioni infiammatorie. Non si tratta semplicemente di un'eruzione cutanea che va e viene; è una predisposizione genetica, una condizione cronica che alterna fasi di quiete a fasi di riacutizzazione, e comprenderne la natura è il primo, fondamentale passo per gestirla con successo.

Nei neonati e nei bambini piccoli, la dermatite atopica spesso si presenta con chiazze rosse, umide e crostose che compaiono sulle guance, sul cuoio capelluto (la cosiddetta crosta lattea) e sulle superfici esterne di braccia e gambe. Crescendo, nell'età pediatrica e adolescenziale, l'eczema tende a localizzarsi nelle pieghe: l'interno dei gomiti, il dietro delle ginocchia, le pieghe dei polsi e delle caviglie. La pelle in queste aree diventa spessa e lichenificata, un termine medico che descrive una pelle ispessita e segnata dai continui graffi, un vero e proprio circolo vizioso dove il prurito porta a grattarsi e il grattarsi genera ancora più prurito. Nell'adulto, il pattern può essere più variabile, a volte persistente nelle pieghe, altre volte diffuso su mani, palpebre e area peri-orale, con una pelle cronicamente secca, desquamativa e incredibilmente sensibile. Il prurito, però, rimane la costante, la nota dominante di questa sinfonia sgradevole, un prurito che non è solo fisico ma che ha ripercussioni profonde sulla qualità della vita, sul concentrarsi a scuola o al lavoro, sull'avere relazioni sociali serene senza il costante disagio di doversi grattare.

Come gestire la dermatite atopica? Senza dubbio, la terapia idratante ed emolliente è centrale, da applicare religiosamente tutti i giorni, anche quando la pelle sembra stare bene. Gli emollienti svolgono il lavoro fondamentale di riparare quella barriera cutanea difettosa, fornendo i lipidi mancanti e creando uno strato protettivo che limita la perdita d'acqua e protegge dagli insulti esterni. Applicarli con generosità e frequenza può ridurre drasticamente il numero e l'intensità delle riacutizzazioni.

Poi ci sono i farmaci veri e propri, gli antinfiammatori, che si rendono necessari quando l'eczema si infiamma. I corticosteroidi topici, spesso demonizzati ingiustamente, rimangono la scelta migliore per spegnere rapidamente l'infiammazione e controllare il prurito acuto. Il segreto per usarli in sicurezza sta nel seguire scrupolosamente le indicazioni del dermatologo riguardo potenza, quantità e durata dell'applicazione. Accanto a questi, abbiamo gli inibitori della calcineurina, creme non cortisoniche che modulano la risposta immunitaria locale, preziose soprattutto per le zone delicate come il viso e per la terapia di mantenimento a lungo termine.

Ma la gestione davvero efficace, sta nell’unire i prodotti giusti a uno stile di vita appropriato. Significa imparare a riconoscere e evitare i propri fattori scatenanti personali, che possono essere allergeni come acari della polvere o peli di animali, irritanti come detersivi aggressivi o tessuti ruvidi e sintetici, ma anche lo stress, che ha un potere infiammatorio potentissimo sulla pelle atopica. Significa prediligere docce brevi con acqua tiepida, usando detergenti ultra delicati e asciugarsi tamponando la pelle senza strofinare, per applicare subito dopo l'emolliente sulla cute ancora umida e sigillare l'idratazione.

In buona sostanza, vivere con la dermatite atopica è una sfida, ma non è una condanna a un'esistenza di sofferenza e con una diagnosi precisa, un piano terapeutico personalizzato e una partnership solida con il proprio dermatologo, è possibile riconquistare il controllo, ridurre al minimo le fasi acute e godersi i periodi di remissione, permettendo alla pelle di trovare finalmente un proprio equilibrio.